Perché ci ho messo tanto per iniziare finalmente a scrivere? Ci ho riflettuto a lungo, potrei nascondermi dietro il dito del “le cose vanno fatte per bene”; è anche vero, certo, però poi vanno fatte.
La verità è che spesso è la paura a frenare le nostre idee, però dice che quando questa bussa alla porta basti alzarsi e andare ad aprire, quindi proviamoci.
Questo progetto non è perfetto, per niente, non è ancora come vorrei che diventasse, per niente. Ma ho capito che è comunque il momento di iniziare, di lasciarlo essere imperfetto così com’è.
Come fotografo cerco sempre di dare importanza a ogni dettaglio, a ogni sbavatura, ma in questo caso voglio concedermi di essere un po’ meno scrupoloso e lasciare che Woodnotes prenda la forma che ho in mente e che si merita, piano piano, senza troppa fretta. La perfezione, o presunta tale, resterà appannaggio dei servizi fotografici e del profilo Instagram, qui troverai ogni tanto qualche imprecisione nella scrittura, qualche foto più spontanea e meno perfetta, ma anche un po’ di verità in più. Basta nascondersi dietro una copertina patinata, ho deciso che Substack deve essere per me l’occasione di raccontarsi sinceramente, senza paure.
Già perché a volte ho l’impressione che invece di combatterla la paura vada accolta, bisogna farle un po’ di spazio e permetterle di sedersi al nostro fianco, oppure un po’ più in là va bene uguale. L’importante è non farle la guerra perché lei risponderà ad ogni attacco con tutto l’arsenale che ha a disposizione.
Mentre ti scrivo sono al tavolo della cucina – non saprei dire perché, dal momento che ho una bellissima scrivania – e dalla finestra entra una leggera brezza. Guardo la luce di Settembre svanire lentamente prima del crepuscolo. Mi chiedo cosa ti scriverò la prossima volta, la verità è che ancora non lo so, ma so che non voglio prenderti in giro con false promesse, assegnandomi compiti più grandi di me che non sarò in grado di mantenere. Non voglio prometterti che ti mostrerò sentieri e itinerari immersi nella natura, forse sì, o forse mi limiterò a raccontarti le mie sensazioni e a descrivere ciò che vedo mentre cammino circondato dalle montagne con Berg al mio fianco.
Posso dirti però che ci saranno fotografie, ci saranno libri, ci saranno viaggi e ci sarà tanta natura. Ci sarà molto di quel modo di vivere che porta a stare a metà strada tra la creatività e gli ambienti naturali.
Ci vorrà del tempo per chiarirsi le idee temo, quindi ti chiedo di avere un po’ di pazienza e di provare a darmi fiducia.
Non ti nascondo che essendo all’inizio un piccolo aiuto mi farebbe davvero comodo, se hai qualche amico appassionato di montagna e di natura perché non gli fai conoscere Woodnotes, magari potrebbe decidere di iscriversi ed entrare a far parte di questa piccola comunità di Outsiders.
A presto!
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Evviva! Non vedo l’ora di leggere cosa verrà dopo! 🙂
Ho fatto le stesse riflessioni e sono giunta alle stesse conclusioni, quando ho aperto la mia newsletter 🙂. E ho deciso che lento va bene.